Guarda e rispondi
Legenda
Questo particolare esemplifica il motto in basso a sinistra: come la mosca, il contadino è preso nella tela di ragno delle taglie e delle imposte dovute ai nobili o allo Stato e non può liberarsi.
Il motto in alto recita tra l’altro: «Più si hanno ricchezze, più se ne vorrebbe avere».
Quest’altro motto afferma: «Bisogna pagare o farsi perdonare».
Il motto dice: «Magro, come un levriero alla catena». Vediamo infatti un levriero ai piedi del nobile; l’aggettivo è riferito al contadino.
Il contadino è in abiti da lavoro, senza cappello, affaticato: ha già depositato un sacco di derrate, ha in mano un cesto con frutta e verdura, nell’altra un sacchetto di monete contenente il cens o lo champart, le imposte pagate al signore in cambio della terra accordatagli. Le imposte pesavano perlopiù sulla terra e sul lavoro, erano altissime e mantenevano i contadini in uno stato di miseria estrema.
Il nobile è raffigurato con un abito sontuoso col bastone, comodamente seduto e in ozio.
Il motto in basso a sinistra recita: «Il nobile è il ragno e il contadino la mosca».